Ancora tanti i rifiuti di plastica che vengono dispersi nell’ambiente, pari al 13% circa di tutto il materiale plastico prodotto in tutto il mondo.
La modalità è sempre la stessa: vengono bruciati! L’inquinamento globale da plastica, così facendo, tende ad aumentare e nessuno deve sentirsi escluso da questa grande responsabilità che ricade sull’intera popolazione. A presentare i dati, uno studio portato avanti dall’università di leeds e pubblicato sulla rivista Nature. Il riferimento ai flussi di materiali plastici, che come scrive la rivista “escono dal circuito controllato dei rifiuti, dà un contributo importante alla negoziazione relativa al trattato internazionale sulla plastica che vede interessati 175 Paesi nel Mondo, i Capidi Stato, i ministri dell’Ambiente insieme in un accordo internazionale per porre fine all’inquinamento da plastica da presentare entro il 2024, al fine di affrontare l’intero ciclo di vita del materiale plastico, dalla progettazione alla produzione e smaltimento. La cosiddetta risoluzione storica, basata su tre bozze iniziali, avviata nel 2022, e che si dovrebbe concludere entro la fine del 2024, con un accordo che affronti l’intero ciclo di vita della plastica, la progettazione dei prodotti e materiali riutilizzabili e riciclabili e l’esigenza di una collaborazione più attiva internazionale per agevolare l’accesso allo sviluppo tecnologico, il rafforzamento delle capacità e la cooperazione scientifica e tecnica. A novembre, quindi, sarebbe prevista l’ultima sessione in Corea, ma si è già diffusa voce che non sarà l’ultima e questo dimostrerebbe un processo della diplomazia internazionale guidata dall’Onu volta al fallimento, dopo il clima, la biodiversità. Pare che la parola “riduzione” faccia venire l’orticaria a qualcuno. Anche se fondamentale resta il riciclo. Lo studio di nature fa emergere dati,ad esempio, relativi alla Cin, con Pechino individuata come la città al 4° posto come maggiore inquinatore di plastica, superato dall’India.
“I rifiuti non raccolti rappresentano la principale fonte di inquinamento da plastica: almeno 1,2 miliardi di persone vivono senza servizi di raccolta dei rifiuti e sono costrette ad ‘autogestirli’, spesso scaricandoli sulla terraferma, nei fiumi o bruciandoli su fuochi all’aperto”, spiega Josh Cottom, ricercatore associato presso l’università di Leeds e prima firma dello studio.